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Manutenzione Ferrovie e Contratto di Programma RFI-Mit. Notizie dalla Camera

Manutenzione Ferrovie e Contratto di Programma RFI-Mit. Notizie dalla Camera

Manutenzione della rete ferroviaria e del servizio stradale, e il miglioramento della qualità complessiva dei servizi dei treni a lunga percorrenza: questi i temi trattati...

Manutenzione della rete ferroviaria e del servizio stradale, e il miglioramento della qualità complessiva dei servizi dei treni a lunga percorrenza: questi i temi trattati nei tre atti depositati ieri a Montecitorio in cui si richiama l'attenzione del governo e dei ministeri competenti sui servizi ferroviari e di manutenzione infrastrutturale nel paese. Si tratta, più nel dettaglio, di un'interpellanza di Paolo Ficara (M5S), nella quale si chiede al governo di verificare l'aderenza di Trenitalia agli impegni assunti nel contratto di servizio 2017-2026; una risoluzione - assegnata alla commissione ambiente - di Piergiorgio Cortellazzo (FI), che chiede di rendere obbligatori, da parte dei gestori della rete stradale, autostradale e ferroviaria, specifici sistemi di monitoraggio strutturale; un'interrogazione a risposta scritta di Emanuela Gagliardi (Misto - Noi con l'Italia), nella quale si chiedono al governo nuovi interventi riguardo alla "l'emergenza infrastrutture" esistente sull'intero territorio nazionale.

Verificare il rispetto, da parte di Trenitalia, degli impegni assunti nel contratto di servizio 2017-2026 per porre rimedio al problema del miglioramento della qualità complessiva dei servizi relativi ai treni a lunga percorrenza e del rinnovo del materiale rotabile: è questa la richiesta formulata da Cortellazzo (FI) nella sua interpellanza (2-00749), indirizzata ai ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri, delle Infrastrutture, Paola De Micheli, e del Lavoro, Nunzia Catalfo. Il contratto di servizio (CdS) a media e lunga percorrenza 2017-2026 per il trasporto ferroviario di passeggeri, sottoscritto nel 2017 da Mit, Mef e Trenitalia SpA, spiega Cortellazzo, ha tra i suoi obiettivi principali il mantenimento di tutti i collegamenti ferroviari già in essere, con un incremento di oltre 1,8 milioni di treni/chilometri, servizi aggiuntivi a bordo treno, rinnovo e sostituzione del vecchio materiale rotabile IC nel corso dei primi tre anni di validità del CdS. Nonostante questo, secondo il deputato, associazioni, rappresentanze sindacali e cittadini da tempo lamentano ritardi relativi ai treni a lunga e media percorrenza: ad esempio, secondo il rapporto di Legambiente, Pendolaria 2019, dal 2010 al 2018 ci sarebbe stata una riduzione del 16,7 per cento del numero dei collegamenti a lunga percorrenza, con una conseguente diminuzione dei passeggeri di quasi il 46 per cento. La responsabilità di monitoraggio del serivizio, aggiunge il deputato, proprio in base al CdS 2017-2026, spetta a Trenitalia, tenuta a fornire al Mit una una relazione trimestrale sul servizio e sulla qualità erogata nell'ultimo periodo e inoltre, insieme alla relazione sulla contabilità regolatoria annuale, un report con l'andamento dei reclami ricevuti relativamente ai servizi in contratto. Sulla base dei dati trasmetssi dal Mit al Cipe, e in base ai sondaggi effettuati dalla clientela, i servizi sembrerebbero essere lontani dagli obiettivi contrattuali relativamente agli indicatori di puntualità, regolarità e pulizia, con la conseguenza che alla società sono state imposte una serie di sanzioni (oltre 1 milione e 200 mila euro nel 2017). Sempre in base al CdS, spiega infine il deputato, da marzo 2020 dovrebbe avere inizio un iter fra azienda, Mit e Mef, con particolare riferimento al programma di investimenti per il materiale rotabile e alle condizioni di equilibrio economico-finanziario del contratto: su queste basi, al governo si chiede di verificare il rispetto, da parte di Trenitalia, degli impegni contrattuali per migliorare il servizio dei treni a media e lunga percorrenza, anche sotto il profilo delle criticità relative alla gestione del personale impiegato a bordo.

Rendere obbligatori, da parte dei gestori della rete stradale, autostradale e ferroviaria, specifici sistemi di monitoraggio strutturale dei ponti e viadotti per valutarne lo stato di salute: questa la richiesta formulata da Cortellazzo (FI) nella risoluzione (7-00446) depositata ieri e assegnata alla commissione Ambiente. L'atto, nello specifico, fa riferimento all'incidente verificatosi l'8 aprile in provincia di Massa Carrara, e cioè il crollo del viadotto che collegava la frazione di Albiano Magra e Aulla. Le ispezioni condotte sulla rete viaria negli ultimi anni, spiega il deputato, hanno fatto emergere una vera e propria emergenza di manutenzione delle infrastrutture viarie: alla fine del 2019, si legge, erano venti i ponti e i viadotti classificati a rischio crollo in tutta Italia. Secondo Cortellazzo, l'azzeramento del traffico imposto dalle misure di sicurezza per il contenimento dell'epidemia Covid-19, potrebbe però rivelarsi "estremamente utile": il lockdown, spiega il deputato al governo, potrebbe infatti essere usato per svolgere una serie di ispezioni sulle infrastrutture stradali; un'altra soluzione prospettata è poi quella di rendere obbligatori, da parte dei gestori della rete stradale, autostradale e ferroviaria, degli specifici sistemi di monitoraggio strutturale dei ponti e viadotti per valutarne possibili comportamenti anomali di deformazione, registrando valori e dati più approfonditi di quelli rilevati dalle semplici ispezioni visive, come di consueto vengono svolte. 

Una situazione emergenziale infine è, secondo quanto riportato da Gagliardi (Misto) nella sua interrogazione (4-05273), quella in cui versano le infrastrutture del nostro paese. Anche in questo caso il riferimento esplicito nell'atto è il crollo del viadotto di Albiano Magra, un evento che, oltre ad avere bloccato l'accesso ad una infrastruttura "strategica" per la popolazione della Lunigiana e dell'intera provincia della Spezia, ha messo "nuovamente in evidenza la fragilità e l'arretratezza delle infrastrutture, nonché la mancanza di controllo da parte del ministero e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), che ancora non è operativa, nonostante dovesse iniziare a operare nel gennaio 2019". La richiesta della deputata al governo è quindi, oltre ad interventi specifici per accertare le responsabilità del crollo, e per riaprire la viabilità nella zona in questione, anche quella di intervenire in merito all'"emergenza infrastrutturale" sull'intero territorio nazionale, "per evitare di continuare a mettere in pericolo la sicurezza dei cittadini".

Si fa infine presente che Il ministro delle Infrastrutture, con una lettera del 4 marzo 2020, ha trasmesso alla commissione Trasporti della Camera il Primo atto integrativo al Contratto di programma, parte Servizi, 2016-2021, sottoscritto con Rete ferroviaria italiana Spa, insieme alla relazione informativa. Il testo del documento non è ancora disponibile, mentre per i contenuti del contratto di programma si rinvia a ES del 3 e 5 marzo 2020.

 

 

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