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Varo della nuova travata metallica cavalcavia sito  al Km 24+397 della linea Roma-Formia

Varo della nuova travata metallica cavalcavia sito al Km 24+397 della linea Roma-Formia

L'innovazione ingegneristica per favorire la crescita economica e la competività in Europa.

 

LUOGO: POMEZIA (RM)

ANNO DI REALIZZAZIONE: 2019

COMMITTENTE: RFI

IMPRESA ESECUTRICE: MI.COS Spa

DATI DIMENSIONALI: 41 ml (LU) - 40 ml (ASSE APPOGGI) - 13.40 ml (LA)

 

L'intervento nasce dall’esigenza di RFI di effettuare un adeguamento della linea ferroviaria Roma-Formia alla sagoma PC80.
La necessità discende dall’obiettivo fissato dall’Unione Europea di adeguare alcune linee principali della rete ferroviaria nazionale al transito di convogli merci adibiti al traffico combinato. Le linee ricadenti in questo piano di up-grading sono quelle che fanno parte dei cosiddetti corridoi TEN-T (Trans European Networking –Transport), individuati dall’Unione Europea tramite il Regolamento Europeo 1315/2013 con l’obiettivo di realizzare un’effettiva integrazione dei sistemi di trasporto europeo e quindi di favorire, attraverso la libera circolazione di persone e merci, il raggiungimento del mercato unico quale presupposto per la crescita economica e per la competitività dell’Europa.

L’esigenza primaria è stata quindi quella di verificare la sovrapposizione tra l’ingombro della nuova sagoma PC80 e la geometria del manufatto esistente al km 24+396 della linea Roma-Formia; la verifica ha fatto emergere una interferenza localizzata alle reni dell’arcata centrale, che coinvolge quasi l’intero spessore di 70 cm dell’arco portante del manufatto in muratura. Tale interferenza ha portato a ritenere necessario un intervento di demolizione del ponte esistente e successiva sostituzione con nuovo impalcato avente adeguate caratteristiche geometriche atte a consentire il libero transito della sagoma ferroviaria PC80.

 

Cenni storici

Le prime voci di un collegamento ferroviario fra Roma e Napoli risalgono al 1861 con la nascita di un unico Regno d’Italia, ma solo ai primi anni del novecento, con l’istituzione di un apposito "ufficio speciale per la ferrovia direttissima Roma - Napoli" venne presentato un primo progetto di linea e, subito dopo, nel 1906 venne finalmente varato il progetto definitivo.
Dal 1909 si diede inizio ai lavori, interrotti durante il primo conflitto bellico e poi ripresi successivamente, mentre il 16 luglio 1920 venne inaugurato il primo tratto fra Roma e Campoleone, in cui ricade, appunto, la stazione di Pomezia - S. Palomba.

La stazione, in origine denominata "Santa Palomba", entrò in servizio il 16 luglio 1920, all'attivazione della tratta da Roma a Campoleone, mentre il nome Pomezia venne aggiunto in seguito, nel 1939.
E’ possibile presumere con buona approssimazione che il ponte sia stato costruito in concomitanza con l’apertura della linea (1920) e della allora neonata Stazione di S. Palomba.

 

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Progetto

Il ponte esistente da demolire ha struttura portante ad arcate in muratura, con tre campate complessive, delle quali le due laterali più piccole, di luce 5.0 m, caratterizzate da arcate e tutto sesto, e la centrale più grande, di luce 15.0 m, caratterizzata da un’arcata ribassata. Il ponte presenta quindi due spalle e due pile, di larghezza 2.0 m, con spessore complessivo di 4.0 m.
Il nuovo impalcato è in acciaio con soletta in calcestruzzo armato, ed ha una lunghezza totale di 41 m (40 m in asse appoggi) ed è costituito da due travi a doppio T estradossate (interasse di 12.60 m), collegate da traversi ad anima piena disposti nella parte inferiore delle travi longitudinali ad interasse di 2.5 m.
er l’inserimento della nuova struttura nel contesto, in accordo con la Soprintendenza, le travi estradossate in acciaio sono state rivestite mediante lamiere in acciaio corten.

 

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Lavori

Il lavoro di sostituzione del cavalca-ferrovia al km 24+396 della linea Roma-Formia è stato eseguito durante due diverse interruzioni totali della circolazione ferroviaria. Nella prima interruzione si è provveduto alla demolizione dell’opera d’arte in muratura esistente, successivamente sono state realizzate le nuove spalle in c.a. su pali di grande diametro.


micos 5Le attività propedeutiche al varo hanno previsto la realizzazione di due diverse platee in calcestruzzo armato: una platea realizzata a quota del piano del ferro, destinata ad accogliere la gru di varo, ed una platea ad una quota superiore, quella del rilevato esistente, necessaria per consentire il montaggio della gru tralicciata ed il transito dei carrelli semoventi SPMT, il cui utilizzo è stato introdotto per permettere l’avvicinamento della nuova travata al punto di tiro.

La nuova travata è stata realizzata per conci in officina, trasportata mediante transiti eccezionali ed è stata assemblata in cantiere, su supporti rappresentati da stilate provvisorie in acciaio ancorate su plinti in calcestruzzo armato.

Nella seconda interruzione totale di linea è stato eseguito il varo del nuovo impalcato in acciaio. Il peso complessivo da sollevare è di 450 ton, dato dal peso dell’acciaio pari a 320 ton e dal peso delle predalles pari a 130 ton. Dapprima, mediante l’utilizzo dei carrelli semoventi SPMT, l’impalcato è stato portato in posizione di presa da parte della gru tralicciata con portata massima 650 ton, disposta sulla sottostante platea. In seguito sono state eseguite le operazioni di sollevamento e cingolamento, fino a portare la travata nella sua posizione definitiva. Nelle ore successive è stata realizzata la soletta in calcestruzzo armato.

 

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